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"Tales of humans in a landscape #23" Dyptic 100x150cm edition of 7

 
 

Tales of humans in a landscape
A cura di barbara Martusciello
Imago PhotoFestival
14 Giugno - 12 Luglio 2018

Dove finisce il paesaggio inizia l’uomo e viceversa. In una ricerca spasmodica della figura umana Massimo Scognamiglio indaga il confine tra ciò che possiamo definire paesaggio (sia esso l’angolo di un salotto, un Geyser islandese o una tranquilla provincia americana) e gli esseri umani che – per motivi del tutto analogici – sono associati a questi “luoghi” e affiancati in grandi dittici enigmatici. Enigmatici perché nella giustapposizione dei corpi e dei paesaggi non vi è nessun nesso prettamente logico, riferimento culturale o discorso a tesi, è pura potente, “semplicissima”, folle, dirompente ispirazione. Allo stesso tempo i dittici di Scognamiglio sono estremamente e potentemente politici ma mai classificabili.

"La provincia americana è il punto di partenza... ma in realtà c’entra poco.
Io amo solo due cose al mondo:
gli esseri umani e tutto il resto.
E la mia fotografia racconta questo. Non so quale sia il nesso, sempre che ci sia, tra paesaggi ed esseri umani che rappresento.
Per me paesaggio è tutto:
dalla collina al pacchetto di sigarette posato sul tavolo. 
Il paesaggio è ciò in cui l’uomo è immerso.
“Tales of humans in a landscape” è il titolo di questa serie e, in fondo, è un titolo truffa: non ci sono storie, e gli esseri umani non sono “nel” paesaggio ma sono affiancati ad esso. Le storie le potete trovare voi nei nessi che come osservatori potete creare.
Perché chi guarda è parte - come me, gli umani e i paesaggi - di questo racconto (insensato) che è l’esistenza. Siete anche voi parte di questa truffa.
" – Massimo Scognamiglio